Si parla sempre di più della cosiddetta “Lista Dubai” nelle mani del governo tedesco. Ma di cosa si tratta esattamente? La “Lista Dubai” dovrebbe essere un elenco di contribuenti da ogni parte del mondo che hanno aperto un conto offshore negli Emirati Arabi, specialmente a Dubai.
Secondo le ultime indiscrezioni, anche l’Italia sta valutando di comprare dalla Germania la stessa lista. Al momento, però, questa ipotesi sembra lontana dalla realizzazione. Inoltre, non è detto che una tale lista possa avere una qualche validità in caso di processo.
In ogni caso, però, la sicurezza non è mai troppa e questo non sembra il momento ideale per investire negli Emirati Arabi.
Quali sono le alternative?
In Europa come in America le possibilità per chi vuole aprire un conto offshore o dare inizio a una società sono tantissime.
Qualche esempio?
Per cominciare la Lettonia, che offre numerosi incentivi per gli investitori e che presenta il sistema bancario più avanzato dell’area baltica. Inoltre, questo Paese dà la possibilità di aprire quattro diversi tipi di società: a responsabilità limitata, per azioni, filiale o ufficio di rappresentanza.
Anche la Georgia offre vantaggi come una bassa tassazione e ottime occasioni di investimento. Inoltre, in questo Paese, aprire un conto è incredibilmente semplice: bastano la copia del passaporto e della carta d’identità. Inoltre, questa nazione non presenta restrizioni sulla convertibilità valutaria.
Per chi, invece, preferisce gli Stati Uniti, il Wyoming potrebbe essere il luogo ideale. In questo Paese, infatti, vige un’altissima tutela della privacy bancaria e dell’anonimato. Inoltre non esistono reati fiscali e non esiste nessun obbligo di scritture contabili.
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