Molti oggi decidono di aprire un conto corrente estero pur lavorando e vivendo in Italia. Le domande che vengono in mente più spesso sono se convenga o meno, quale tassazione ha, quali vantaggi se ne possono trarre anche mantenendo la residenza italiana.
VANTAGGI DI APRIRE UN CONTO CORRENTE ESTERO
Innanzitutto alcuni paesi esteri godono di una stabilità politica e socioeconomica superiore a quella italiana da cui sicuramente traggono giovamento gli istituti finanziari e i loro correntisti. Questo è vero in particolar modo per i paesi al di fuori della zona euro. Pertanto prima di aprire un conto estero bisogna stabilire quale giurisdizione potrebbe essere la migliore a seconda delle nostre esigenze finanziarie.
NORMATIVA ITALIANA PER I CONTI ESTERI
Bisogna precisare che per tutti i conti correnti aperti in banche estere, sia di paesi Ue che extra Ue, devono essere corrisposte le tasse sugli interessi e l’imposta di bollo, come succede anche nelle banche nel nostro paese.
Inoltre se sul conto si trasferiscono più di 15.000 euro all’anno, questa somma va dichiarata al fisco. Tutti gli spostamenti di denaro vanno fatti tramite bonifico bancario, in modo da renderli tracciabili per la dichiarazione dei redditi nel proprio paese.
Nel 2015 è stato alzato il tetto della soglia da dichiarare nel quadro rw del conto corrente all’estero per la dichiarazione dei redditi.
TASSAZIONE DEL CONTO ESTERO
Vige la tassazione che equivale all’imposta di bollo dei conti in Italia, secondo l’Ivafe ovvero l’Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie all’Estero.
Questa tassazione italiana si applica alle persone fisiche residenti in Italia che hanno conti correnti o libretti di risparmio all’estero.
La tassazione ammonta al 2 per mille annuo sul valore dei prodotti finanziari e viene applicata dal periodo di imposta 2014.
Ovviamente chi risiede all’estero o ha delle attività all’estero, avrà ancora maggiori vantaggi nell’aprire un conto.