Ogni anno nuovi Paesi entrano a far parte della lista nera dei paradisi fiscali: l’Unione Europea, in collaborazione con Ecofin, ha infatti appena aggiornato la Black List, approvata dal Consiglio Europeo dell’Economia e della Finanza.
I Paesi che entrano a far parte della black list sono essenzialmente quelli che hanno adottato dei regimi fiscali agevolati, che hanno un sistema di tassazione meno oppressivo nei confronti di privati e aziende, e che non hanno aderito al sistema di scambio di dati riguardanti finanze e fisco con le altre nazioni europee.
L’ultimo aggiornamento della Black List è stato reso noto il 14 Novembre 2019, e comprende Samoa Americane, Figi, Guam, Oman, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Vergini degli Stati Uniti e Vanuatu.
L’Unione Europea si è fatta carico dell’onere di aggiornare la Black List ogni anno per poter monitorare in maniera più agevole i paesi della lista e per rimediare alla frammentazione degli elenchi di Stati redatti dalle singole nazioni.
Prima che intervenisse l’Unione Europea, l’elenco dei Paesi con regimi fiscali agevolati veniva costantemente aggiornato dall’Agenzia delle Entrate, che aveva il compito di monitorare tutti i dati inerenti alle operazioni effettuate presso enti economici che avevano sede o residenza nei paradisi fiscali.
L’obbligo di comunicare all’Agenzia delle Entrate dati riguardanti questo genere di operazioni è rimasto in vigore fino al 31 Dicembre 2016, successivamente la pratica è rimasta in auge solo formalmente.
Attualmente sono molte le opzioni disponibili per chi sceglie di investire nei Paesi a regime fiscale agevolato: il trend più recente prevede investimenti ingenti nel settore immobiliare, e attualmente sempre più investitori decidono di aprire società offshore fuori dal territorio nazionale per ridurre la pressione fiscale. Vorresti avere maggiori informazioni riguardo ai vantaggi e alle possibilità offerte dai paradisi fiscali o rimanere aggiornato sullo sviluppo degli eventi? Contattaci o leggi il nostro blog!