Il conto offshore e le Cayman nella black list UE

Cayman nella black list: cosa cambia per chi ha un conto offshore?

Qualche tempo fa vi avevamo raccontato i vantaggi di aprire un conto offshore nelle isole Cayman: il Paese vanta un corpo normativo rigoroso, la presenza dei migliori esperti finanziari, politica ed economia stabili, nonché un’eccellente infrastruttura di telecomunicazioni.

Non sono previsti controlli di cambio, quindi i fondi viaggiano dentro e fuori le isole senza limiti di importo.

Un attento esame del settore bancario offshore dimostra addirittura una sorta di neutralità delle Cayman dal punto di vista fiscale, che porta all’efficienza, più che all’elusione.

L’Unione Europea deve essere di diverso avviso, o forse è solo il primo effetto tangibile della Brexit. Sta di fatto che queste isole caraibiche, territorio d’oltremare della Corona, sono finite nella lista nera dei paradisi fiscali.

Da diverso tempo l’Inghilterra di Boris Johnson “fa le prove” per diventare un paradiso fiscale. È prevedibile che per evitare che Gran Bretagna si trasformi in Paese a fiscalità privilegiata, l’UE userà l’arma finanza, riservandosi di dare la patente a banche e assicurazioni per operare nel continente dopo i negoziati di Marzo.

Vista sotto quest’ottica, la decisione di inserire le Cayman nella black list, in compagnia di Belize, Fiji, Oman, Samoa, Samoa Americane, Trinidad e Tobago, Vanuatu, Guam e Isole Vergini, rappresenta sicuramente un contraccolpo della Brexit e un esempio di perdita di influenza britannica sull’Europa, ma anche un ammonimento al premier britannico in vista delle trattative sui futuri rapporti. Ricordiamo che i territori legati agli stati membri dell’UE vengono generalmente esclusi dalla lista nera e il Regno Unito, negli anni scorsi, aveva fatto pressioni per escludere i propri territori dalla black list. Con la Brexit e l’addio all’Europa, l’Inghilterra saluta per sempre anche il suo potere negoziale.

Tutti coloro che hanno un conto offshore in un Paese inserito nella black list, comprese quindi le Cayman, devono tener conto che un paradiso fiscale deve pian piano impegnarsi a rispettare i criteri comunitari.

È altrettanto vero che da sempre sempre il tema della Black List è avvolto in una nuvola di fumo e che in Italia, a partire dal 2017, è stato abolito l’obbligo di comunicazione per le operazioni con i Paesi inseriti nella famigerata lista nera.

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