Paradisi Fiscali in Europa: le multinazionali scelgono Olanda, UK, Lussemburgo e Svizzera

Paradisi Fiscali in Europa: le multinazionali scelgono Olanda, UK, Lussemburgo e Svizzera

I paradisi fiscali in Europa sono ancora una volta nell’occhio del ciclone. L’analisi dei dati OCSE sulla Corporate Tax ha infatti messo in luce che circa 467 miliardi di dollari sono stati trasferiti in Paesi a tassazione agevolata. 

Il fatto non sorprende Tax Justice Network, che aveva preventivato un deficit di circa 500.000 miliardi di imposte sulle società per i governi. In prima linea il cosiddetto asse dell’elusione fiscale, composto da Olanda, UK, Lussemburgo e Svizzera, che, secondo le stime, sarebbe colpevole del 72% delle perdite fiscali mondiali. 

Per arrivare a questa conclusione è stato utilizzato lo standard di rendicontazione dell’OCSE, basato a sua volta su una proposta di Tax Justice Network risalente al 2003. Le informazioni raccolte provengono da 15 Paesi diversi, e, secondo TJN, costituirebbero una prova schiacciante dell’evasione fiscale da parte di numerose multinazionali. 

Soltanto la primavera scorsa era emerso da alcuni report sui dati fiscali delle aziende statunitensi che ogni anno, circa 115 miliardi vengono trasferiti tra UK, Olanda, Lussemburgo e Svizzera.

Le grandi imprese infatti, invece di dichiarare i profitti all’interno della nazione in cui operano, preferiscono spostare i ricavi nei paradisi fiscali (soprattutto in Europa), per abbattere la tassazione. All’interno di essi, infatti, le aliquote sono decisamente più favorevoli, e consentono alle aziende di risparmiare miliardi di imposte. Secondo il quadro offerto da Tax Justice Network, ogni anno i governi di tutto il mondo perderebbero circa 117 miliardi di dollari a causa del suddetto meccanismo. 

Dei 467 miliardi di dollari trasferiti, la maggior parte è stata spostata in Olanda (circa 95 miliardi). A seguire il territorio britannico d’oltremare delle Bermuda (44 miliardi), Puerto Rico (46 miliardi), Hong Kong (33 miliardi) e Lussemburgo (32 miliardi).

La richiesta ai governi da parte di TJN è quella di imporre alle aziende di rendere pubblici i rapporti relativi ai guadagni, che verranno tassati a seconda della reale provenienza. Risalgono poi a tempi recenti i piani dell’OCSE per rafforzare i controlli sui centri offshore

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