Sembra difficile a credersi ma negli ultimi tempi l’Italia si configura sempre più come uno dei tanti paradisi fiscali in Europa, complice una legge del 2017 che sembra cominciare a portare i suoi frutti.
Forse non tutti ricordano che l’ultima Legge di Bilancio del governo Renzi approvava un provvedimento atto a incentivare lo spostamento di capitali in Italia da parte di persone con alto patrimonio. Per coloro che volevano trasferire la residenza fiscale in Italia, l’imposta sostitutiva sui redditi prodotti all’estero era fissata 100 mila €. Una tassa forfettaria sulle attività economiche estere molto, molto vantaggiosa, che equipara l’Italia ai paradisi fiscali in Europa, considerando il target al quale il beneficio è rivolto.
Questa norma, approvata appena una settimana dopo la sconfitta di Renzi al referendum costituzionale, fece discutere ed è tornata recentemente alla ribalta dopo che il quotidiano Repubblica, in un recente articolo, ha provato che sta realmente funzionando. Spuntano nomi di famosi High net worth individuals che hanno scelto il nostro Paese tra i diversi paradisi fiscali in Europa: da Cristiano Ronaldo a Davide Serra, la disciplina sembra indirizzata a favorire soggetti, come gli sportivi professionisti o i manager, che hanno fonti di reddito in più Paesi e che trasferiscono la propria residenza in Italia per finalità lavorative.
Ma non ci sono solo sportivi e imprenditori nell’elenco dei “paperoni” che tra i tanti paradisi fiscali in Europa hanno scelto il nostro Paese per la fiscalità agevolata: secondo Il Sole 24 Ore, nel 2019 sono stati più di 400 e tra loro compaiono molti italiani che nel passato avevano spostato la residenza all’estero, ma che sono stati fuori dai confini nazionali per almeno nove anni negli ultimi dieci anni di imposta. Il numero 400 è comprensivo dei familiari che si sono trasferiti in Italia insieme al “contribuente principale” e che sono tenuti al pagamento di un forfait di 25mila € l’uno.
Ma di quale giro di affari stiamo parlando? Sembra che il gettito ottenuto dall’erario sia stato di circa 64 milioni di euro in 3 anni, senza contare i potenziali effetti positivi sui consumi di lusso e indotto che possono portare questi contribuenti con elevatissima capacità di spesa.
Hanno approfittato di questa legge molti cittadini provenienti da Gran Bretagna (ben 78 nel biennio 2017/18) seguiti da Francia, Svizzera e Brasile: quasi tutti oriundi eredi di famiglie che hanno fatto fortuna dopo essere emigrate.
Alcuni arrivano anche dagli Emirati Arabi Uniti, dalla isole Mauritius e, inaspettatamente Principato di Monaco. E ci sono più di 20 i ricchi che si sono trasferiti in Italia dalla Russia, dall’Ucraina e addirittura dall’Iran.
Il sito dell’Agenzia delle Entrate spiega i passi da fare per godere di questa possibilità: i contribuenti in possesso dei requisiti possono aderire al nuovo regime con la presentazione della dichiarazione dei redditi riferita al periodo d’imposta in cui è stata trasferita la residenza fiscale in Italia o in quello immediatamente successivo.
Si può anche presentare una specifica istanza preventiva di interpello alla Direzione Centrale Accertamento dell’Agenzia delle Entrate, consegnando la richiesta a mano, tramite raccomandata con avviso di ricevimento oppure telematicamente, utilizzando la posta elettronica certificata.
Consigliamo come sempre di rivolgersi a professionisti e richiedere una consulenza ad hoc per capire quale tra i paradisi fiscali in Europa o oltreoceano sia il più adatto alle tue esigenze. Contatta i nostri esperti.