Con l’emergenza sanitaria in corso, sono parecchi i miliardari che hanno deciso di migrare verso altri Paesi. Le mete preferite? Oltre all’Australia e agli Stati Uniti, troviamo anche molti paradisi fiscali.
A rendere noti questi dati è stato il Global Wealth Migration Review 2020, il report annuale di AfrAsia che esamina i trend in materia di migrazione di ricchezze. Secondo il rapporto, sono circa 12.000 i miliardari che hanno deciso di spostarsi in Australia, per il terzo anno consecutivo meta preferita dai più ricchi del pianeta. Le motivazioni dietro a questa scelta? Sicuramente la solida situazione economica del Paese, oltre al basso tasso di criminalità e al sistema sanitario evoluto.
Nella top 3 della classifica stilata da AfrAsia troviamo poi gli Stati Uniti, con circa 10.800 trasferimenti da inizio anno, e la Svizzera, considerata da sempre un paradiso fiscale tra i più floridi esistenti in Europa, con 4000 (circa l’1% del totale). In quest’ultimo caso le motivazioni sembrano essere legate all’alto tenore di vita e alla sicurezza comprovata di un sistema fiscale benevolo nei confronti delle imprese.
In quinta posizione, subito dopo il Canada, troviamo Singapore, la cui economia in crescente sviluppo e l’apertura verso i business stranieri continuano ad attirare numerosi capitali.
La corsa ai paradisi fiscali non finisce qui: sembra infatti che nell’ultimo anno molti miliardari abbiano deciso di rifugiarsi nel Principato di Monaco, alle Mauritius e nelle isole caraibiche. Ad attirare i più ricchi sarebbero, in questo caso, le condizioni fiscali favorevoli per chi fa impresa. Anche Malta, con la sua recente crescita economica nel settore immobiliare e nel mercato dei servizi finanziari, rientra nella classifica dei Paesi più scelti.
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