Da Novembre partono le lettere di compliance sul conto corrente estero

Da Novembre partono le lettere di compliance sul conto corrente estero

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, con un provvedimento del 6 Novembre 2020, ha stabilito l’invio delle lettere di compliance verso chi detiene un conto corrente estero, i cui dati dichiarati sul quadro Rw destano qualche sospetto a causa delle mancate evidenze.

Se non si era barrata la casella Rw o non si erano riportate le evidenze dei redditi presenti all’estero, ecco che scattano gli alert di Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza.

Il provvedimento fa riferimento agli obblighi legati al monitoraggio delle attività detenute all’estero per l’anno d’imposta 2017, e coinvolge coloro che risiedono in Italia ma sono titolari di investimenti all’estero, di natura finanziaria o immobiliare. In sostanza quei redditi che comportano il pagamento dell’Ivafe (imposta sul valore dei prodotti finanziari dei conti correnti e dei libretti di risparmio posseduti all’estero) e dell’Ivie (imposta sul valore degli immobili all’estero).

Nel documento, l’Agenzia specifica quali dati trasmette e quali riceve, in virtù dei criteri e delle regole del Common Reporting Standard (CSR). Quest’ultimo è l’insieme delle regole comuni a molti Paesi, e che disciplinano le procedure di verifica fiscale e modalità di comunicazione delle stesse per lo scambio automatico di informazioni

Ricordiamo infatti che l’OCSE ha elaborato questo “standard unico globale” per le informazioni fiscali, approvato nel 2014 dai ministri delle finanze e dai governatori delle banche centrali del G20.

Tra i dati scambiati nel documento di compliance ci sono, in primis, il nome del Paese che ha trasmesso l’informazione, l’istituto bancario presso cui è detenuto il conto corrente estero, il codice identificativo, il saldo e la valuta utilizzata. Altre informazioni presenti sono il report dei pagamenti accreditati sul conto con dividendi, interessi, proventi lordi etc.

I dati sono stati implementati sulla base di Paesi che nel corso del precedente anno si sono aggiunti al programma di scambio di informazioni. Un lavoro congiunto che ha permesso all’Agenzia delle Entrate Italiana di ottenere le informazioni di ben due milioni di conti esteri di contribuenti italiani.

Cosa fare se si riceve l’alert del fisco? L’Agenzia delle Entrate comunica che si può regolarizzare la propria posizione presentando una dichiarazione dei redditi integrativa e versando le maggiori imposte dovute con interessi e sanzioni in misura ridotta.

Se sei interessato all’apertura di conto corrente estero alla sua corretta dichiarazione ai fini fiscali contatta i nostri consulenti.