Il flusso di italiani che lasciano il Paese per andare a vivere e lavorare in altri Stati europei non si vuole arrestare. C’è chi vuole aprire una società all’estero, chi desidera lavorare, chi cerca nuove opportunità.
Il rapporto Italiani nel Mondo, giunto nel 2020 alla sua quindicesima edizione, ci racconta di una cospicua parte d’Italia che pensa al proprio futuro fuori dai confini nazionali. Sono state 131 mila le partenze per l’espatrio nell’ultimo anno, e quattro su dieci hanno tra i 18 e i 34 anni.
Analizzando i dati degli ultimi 15 anni forniti dallo studio della Fondazione Migrantes, ne emerge che la mobilità italiana è aumentata quasi dell’80%. Se infatti nel 2006 gli italiani iscritti all’AIRE erano circa 3.000.000, nel 2020 hanno raggiunto quasi i 5,5 milioni.
Ma dove si spostano i nostri connazionali per cercar fortuna, ampliare i propri orizzonti culturali o trovare nuove opportunità di business e carriera?
Al primo posto, ormai da diversi anni, c’è la Gran Bretagna, da sempre tra le mete preferite degli italiani che si spostano o decidono di aprire una società all’’estero. Con la Brexit le cose si sono complicate: per poter continuare a vivere nel Regno Unito bisogna fare domanda all’UE Settlement Status Scheme, che concede il diritto a risiedere in modo permanente in UK. La domanda va fatta prima del 31 Dicembre 2020 e la condizione è di risiedere negli UK da prima di quella data. Nonostante le complicazioni, l’Inghilterra rimane una meta prediletta per i nostri connazionali che vogliono creare un business o risiedere in un Paese che sembra offrire comunque più possibilità rispetto al nostro, in moltissimi settori.
Dopo la Gran Bretagna, si posizionano Germania e Francia, Paesi amati dai nostri connazionali che decidono di lavorare o aprire una società all’estero legata al business della ristorazione e dell’edilizia. Altre opzioni sono le carriere nel mondo accademico, artistico, sanitario o ingegneristico di area internazionale.
Il rapporto è stato presentato a fine Ottobre, in una diretta streaming in cui è intervenuto il presidente del Consiglio Conte: “È nostro dovere costruire le condizioni per garantire ai giovani italiani all’estero la possibilità di tornare in Italia nel breve periodo, arricchiti dal bagaglio di esperienze umane, professionali e culturali maturate fuori dal nostro Paese”.
L’Italia sembra perdere le sue forze più giovani e vitali, che mettono le loro capacità e competenze a disposizione di Paesi che sanno valorizzarle, quando creatività, voglia di emergere e spirito di competizione sono ai livelli più alti.
Se sei tra i concittadini che vogliono spostare il loro business in qualche Paese europeo oppure vuoi aprire una società all’estero, contattaci per una consulenza.