L’offerta sembrava conveniente: per aprire un conto corrente estero e investire profittevolmente, bastavano poche centinaia di euro.
Il potenziale cliente veniva contattato da sedicenti banchieri italiani che chiamavano dal Regno Unito e si presentavano in modo serio e professionale, chiedendo tutta una serie di documenti, come estratti conto e bollette.
L’approccio era rigoroso e affidabile, e la promessa di guadagni stratosferici per conto di “Capitals Banks”, un marchio di proprietà della fantomatica società finanziaria Findbo Ltd, registrata nel Regno Unito, ha tratto in inganno moltissimi nostri connazionali.
Questi, dopo qualche giorno dall’investimento, vedevano salire i loro guadagni. Qui però iniziava la truffa vera e propria. I clienti venivano ricontattati dal funzionario della banca in cui avevano aperto il conto corrente estero, il quale spiegava loro che il vero guadagno poteva avvenire solo con l’investimento di una somma di denaro più alta. E in molti hanno abboccato. Quando il malcapitato provava a incassare, comparivano però tutta una serie di paletti che di fatto gli impedivano di riscuotere i soldi.
Tutto questo è successo qualche mese fa a centinaia di risparmiatori, soprattutto del centro Italia, che hanno messo i loro soldi in un conto corrente estero di banche inglesi che promettevano guadagni facili.
Si tratta delle ennesime storie di truffe nel consueto stile “Schema Ponzi“, dove i soldi di ignari risparmiatori partivano dall’Italia alla volta dell’Inghilterra, per poi perderne traccia.
Ma come funziona questo schema e perché periodicamente si sentono casi di truffe che ne seguono il meccanismo?
Tutto comincia a inizio ‘900 quando Carlo Ponzi, ravennate, sbarca negli USA, dove concepisce la mega-frode che l’avrebbe reso famoso e che a lui deve il nome.
All’epoca le lettere per l’estero includevano una sorta di buono per l’acquisto di un francobollo per la risposta. Esso aveva un costo diverso in ciascun Paese, mentre il suo controvalore in francobolli era ovunque lo stesso.
Ponzi intuisce che i coupon per francobolli, tempo poche settimane, sarebbero aumentati di valore in virtù dei tassi di cambio e postali fluttuanti. Così inizia a rastrellare i coupon spediti dagli emigranti per poi rivenderli sul mercato USA. Ponzi convince molta gente a scommettere e investire sul suo schema, e incentiva chi porta nuovi affiliati (questa è una caratteristica tipica di ogni schema Ponzi).
Il meccanismo funziona bene, oggi come allora, soprattutto all’inizio, quando sono numerosi gli “investitori”, ma prima o poi deve interrompersi e i truffati si accorgono dell’inganno in cui sono caduti.
Così è capitato a chi ha aperto un conto bancario con la famigerata “Capitals Banks”, ma quella accaduta di recente non è certo l’unica truffa avvenuta nei decenni con questo schema.
Le frodi finanziarie sono sempre in agguato ed è sempre meglio rivolgersi a degli esperti per l’apertura di un conto corrente estero. Contattaci per maggiori informazioni.