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Immobili di lusso a Londra e conto offshore: le conseguenze sul mercato

Una ricerca di Transparency International, in collaborazione con la fondazione T. Reuters, già qualche anno fa, aveva evidenziato che molti titoli di proprietà relativi a suoli situati a Londra erano riconducibili a qualche conto offshore.

Molti di questi appartenevano a società anonime: più del 90% delle proprietà londinesi di proprietà di società estere risultavano acquistate attraverso paradisi fiscali.

L’allora sindaco, Sadiq Khan, aveva ha chiesto alla London School of Economics di svolgere un’indagine più completa sull’impatto degli investimenti stranieri sul mercato immobiliare londinese. Ne emerse che questi enormi capitali erano (e sono tuttora) la causa principale dell’incredibile crescita dei prezzi delle case nella capitale inglese.

L’inchiesta evidenziava soprattutto che gli investimenti stranieri nella fascia più alta avevano spinto i residenti della “élite tradizionale” di Londra in luoghi come Mayfair, Chelsea e Hampstead, creando un effetto “a cascata” e aumentando i prezzi oltre la portata della maggior parte delle persone in quartieri più economici di Londra.

Nello stesso anno il The Guardian aveva rivelato che un edificio di 50 piani di appartamenti di lusso sul Tamigi, a Vauxhall, era di proprietà per oltre il 60% di acquirenti stranieri. Un quarto degli appartamenti erano legati a qualche conto offshore e molti erano vuoti.

Da allora il governo del Regno Unito si è impegnato a creare un registro pubblico delle società straniere che acquistano proprietà, per aiutare a far luce sui possedimenti immobiliari a Londra. Ma da subito è emersa la scarsità di informazioni e la difficoltà di capire chi sia l’effettivo proprietario di questi beni.

Entrano in gioco, infatti, strutture societarie complesse, come le “shell companies” o fiduciarie (trust) che impediscono, di fatto, l’individuazione del beneficiario: difficile risalire alla fonte del denaro e all’effettivo amministratore. Questa scarsa trasparenza ovviamente può favorire attività di riciclaggio.

Londra rappresenta ancora il principale mercato finanziario mondiale e ha da sempre tollerato, se non incentivato, la presenza di attività legate ai paradisi fiscali. Questo anche grazie a una che legislazione che consente di mascherare la provenienza dei soldi del compratore.

In generale, la residenza a Londra conferisce un’aura di rispettabilità a chi la ottiene, e ciò aiuta coloro che arrivano nella City con enormi disponibilità di contanti. Inoltre, in alcuni quartieri di Londra il prezzo dei terreni (e quindi delle case) è cresciuto talmente tanto che chi ha la necessità di investire grandi somme di denaro, magari legate a qualche conto offshore, riesce a farlo attraverso una singola transazione. Con grande vantaggio in termini di tempo e costi.

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