Cosa accomuna il Canada ai paradisi fiscali?

Cosa accomuna il Canada ai paradisi fiscali?

Esiste un Paese al mondo che unisca forte esenzione fiscale, pochi obblighi contabili e una buona reputazione internazionale? Si, il Canada.

Vediamo perché. Innanzitutto è uno Stato membro dell’OCSE e del G7 e, in quanto tale, non è certo annoverabile tra i paradisi fiscali. Tuttavia, sebbene non offra condizioni particolarmente vantaggiose ai residenti, ha sicuramente un regime fiscale molto interessante per i non residenti.

Il Paese si avvale infatti di un regime ibrido, che mescola tassazione territoriale e mondiale, e permette di pagare appena il 2% di tasse anche su profitti considerevoli, nell’ordine di centinaia di milioni. In sostanza il sistema di tassazione funziona così: i residenti sono tassati sul loro reddito mondiale, ma se essi non sono residenti in Canada, non pagano alcuna tassa sul reddito mondiale realizzato nella country dove vivono o comunque fuori dal Canada. Gli individui pagano dunque le imposte sulla base della loro residenza e non della cittadinanza.

Invece, i nuovi “residenti permanenti” che hanno patrimoni, redditi o plusvalenze su appositi trust offshore presso paradisi fiscali, godono di grandi esenzioni: per una durata massima quinquennale possono utilizzare questi trust per ospitare redditi derivanti da fonti non canadesi. Dopo 5 anni, il nuovo residente può decidere di acquisire la cittadinanza ma può comunque mantenere lo status di non residente ai fini fiscali canadesi e non toccare i suoi trust: si possono ridurre in modo significativo le tasse dovute, se si mette in atto un’accorta pianificazione.

L’individuo è ritenuto “non residente ai fini fiscali” se abitualmente vive in un altro Paese, oppure non ha legami residenziali significativi in Canada, oppure vive fuori dai suoi confini durante l’anno fiscale, o ancora se risiede in Canada per meno di 183 giorni nel corso dell’anno fiscale.

Le agevolazioni che derivano da questi status sono pienamente legali perché il Canada ha firmato molti accordi di scambio di informazioni fiscali con i paradisi fiscali dei Caraibi. Così facendo le multinazionali canadesi hanno potuto registrare delle società con cui hanno abbattuto l’imposizione fiscale al minimo. A prova di ciò nei Caraibi si trovano migliaia di filiali di aziende canadesi e il rimpatrio in Canada dei profitti offshore da questi Paesi è tassato pochissimo. Tutto è partito nel lontano 1980 con le Barbados, quando venne firmato un trattato di natura fiscale con il Governo di Ottawa: il patto consente alle aziende canadesi con filiali alle Barbados di rimpatriare i loro profitti offshore a casa, applicando soltanto la bassa aliquota sui profitti in vigore alle Barbados; da li, il meccanismo si è moltiplicato fino a interessare tutti i Paesi caraibici con bassa tassazione.

Questo spiega perché molte grandi multinazionali estere scelgano il Canada come loro nuova patria fiscale e perché il mercato dei capitali offshore nei paradisi fiscali dei Caraibi passi soprattutto attraverso le banche canadesi e non quelle degli Stati Uniti o britanniche. 

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