Non è un caso che le isole Cayman, arcipelago situato a sud di Cuba, siano anche definite “la Svizzera dei Caraibi”. Aprire un conto offshore in questa giurisdizione, infatti, permette di beneficiare di innumerevoli vantaggi fiscali e di numerose agevolazioni per chi desidera rimpatriare in sicurezza il proprio denaro nel Paese di residenza.
Grazie al grande volume di contatti e operazioni che intrattengono con gli Stati Uniti, il Canada, il Regno Unito e il Messico, le banche delle Isole Cayman sono considerate tra le più solventi e più sicure al mondo, ma non solo. Il sistema bancario dell’arcipelago, infatti, è, allo stesso tempo, molto economico per quanto riguarda le spese e la manutenzione dei conti bancari. Questo fattore fa sì che aprire un conto offshore presso le banche di questa giurisdizione rappresenti un’opzione perfetta per piccoli investitori, imprenditori e anche per i professionisti.
Un’altra caratteristica del sistema bancario di questo paradiso fiscale è la sua raffinatezza e alta tecnologia. Basti pensare che isole Cayman sono conosciute per i grandi investimenti che fanno nello sviluppo delle telecomunicazioni, misure che l’hanno reso un vantaggioso Paese in cui vivere dato il suo buono stato economico e la sua sicurezza senza eguali.
In aggiunta, la maggior parte delle società offshore registrate nelle Isole Cayman e dei conti offshore di loro proprietà sono specializzati in attività commerciali online. La scarsa burocrazia della legislazione, la velocità nelle operazioni, la privacy e l’alto livello di sicurezza possono spiegarlo.
Già nel 2014 le isole Cayman hanno firmato, insieme ad altri 44 Paesi, un accordo bilaterale di scambio automatico di informazioni sui conti finanziari. Cosa significa questo concretamente? L’arcipelago, insieme ad altri Paesi, si impegna a eliminare il segreto bancario per gli individui e le società che detengono un conto offshore nelle banche di tutti i Paesi partecipanti; in questo modo i processi finanziari vengono resi più trasparenti e completamente legali.
Ciò non significa, tuttavia, che le informazioni sul conto bancario verranno scambiate tra tutti. È necessario, infatti, che ci sia un interesse reciproco nella condivisione delle informazioni bancarie dei cittadini dei Paesi coinvolti.